Carcinoma mammario, aumenta la sopravvivenza e migliora la qualità della vita delle pazienti, grazie a nuovi farmaci “mirati”. Questo è emerso dal Congresso: “L’ottimizzazione terapeutica della paziente con carcinoma mammario ER+/HER2“ che si è tenuto ad Ischia il 13 e 14 maggio. Il futuro dell’oncologia e della lotta al tumore è nelle mani dei giovani medici, promotori di studi scientifici ma anche pronti a cogliere ed applicare sul campo, le novità in ambito terapeutico, frutto di ricerche sempre più mirate. Il punto in merito a nuovi trattamenti farmacologici e terapie, è stato al centro della seconda edizione del corso dedicato all’approfondimento della nuova strategia terapeutica in corso di valutazione nei pazienti con neoplasia mammaria HR+/HER2. Il convegno, rivolto a giovani oncologi mammari delle strutture sanitarie di tutta la Campania, è stato curato per quanto riguarda la direzione scientifica dai Professori Mario Giuliano e Carmine De Angelis, docenti dell’Università Federico II di Napoli e dalla dottoressa Roberta Caputo, dell’Istituto Tumori Pascale di Napoli.

“E’ un corso particolarmente innovativo sia per gli argomenti che per il parterre dei partecipanti: le nuove generazioni di oncologi esperti di carcinoma mammario che saranno i futuri leader nel campo di questa oncologia. Approfondiamo gli aspetti più innovativi del trattamento per il carcinoma mammario sia in fase metastatica che precoce. Si stima che in Italia ogni anno si registrino 55mila nuovi casi di tumore mammario, di cui 35mila esprimono i recettori ormonali: per questo è bene parlare delle innovazioni importanti sia nell’efficacia terapeutica sia nel miglioramento e nella personalizzazione dei trattamenti “- ha dichiarato il professore associato di oncologia all’Università Federico II di Napoli, Mario Giuliano.

Nel corso dell’incontro, articolato in due giornate a Forio d’ Ischia, sono state, infatti, analizzate le nuove terapie a bersaglio molecolare che incrementano non solo l’efficacia dell’ormonoterapia, ma anche la sopravvivenza delle pazienti con questa neoplasia particolarmente aggressiva. La dottoressa Caputo, dirigente Medico Oncologia Clinica Sperimentale Senologia del Pascale, ha evidenziato proprio l’efficacia di una nuova classe di farmaci: ” gli inibitori delle chinasi ciclina-dipendenti che hanno rappresentato una svolta nel management delle pazienti con carcinoma mammario metastatico ormono-responsivo. Abbiamo visto che in realtà siamo riusciti a cronicizzare questa malattia, consentendo alle donne non solo di sopravvivere, ma anche di vivere bene e con un’ottima qualità di vita”

Punto di forza del Corso, accreditato dal provider Andromeda E20 per la concessione di crediti formativi, è stata sicuramente la formula delle relazioni frontali e delle discussioni collegiali, tra docenti e corsisti, accomunati dalla giovane età, dall’esperienza “sul campo” nei vari reparti oncologici degli ospedali campani e soprattutto dal grande entusiasmo nell’accogliere ogni nuova strategia terapeutica, ad “integrazione” di linee guida e protocolli per raggiungere l’obiettivo di mettere KO, questa neoplasia. Non a caso sono state approfondite, in particolare, le nuove scelte diagnostiche e terapeutiche frutto della ricerca scientifica, che sono importanti sia nella fase precoce che in quella metastatica di questo carcinoma mammario che spesso non risponde alla terapia ormonale ed è resistente alla chemio standard. “ I nuovi farmaci aprono importanti prospettive per la lotta al tumore in genere ed a questa neoplasia mammaria in particolare, perché sono efficaci anche nella malattia precoce. Abbiamo nuove tecnologie, come i test genomici, nuovi farmaci che sicuramente migliorano la possibilità di sopravvivenza delle nostre pazienti, ma non bisogna trascurare la prevenzione che rimane un aspetto fondamentale, perché individuare le neoplasie mammarie in fase precoce, migliora le possibilità di guarigione-ha concluso il prof. De Angelis medico chirurgo specialista in oncologia, ricercatore Università Federico II di Napoli.
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